Accattone è un film del 1961 diretto da Pier Paolo Pasolini. È stato il debutto di Pasolini come regista e il primo lungometraggio da lui scritto e diretto.
Il film narra la storia di Vittorio "Accattone" Cataldi, interpretato da Franco Citti, un giovane sbandato che vive di espedienti e furti, usufruendo dell'aiuto di una giovane prostituta di nome Stella. Accattone cerca di diventare il protettore di Stella, ma alla fine sarà lui ad essere salvato da lei.
Il film esplora in modo crudo e realistico la vita dei margini della società italiana dell'epoca, mostrando la miseria, la disperazione e la violenza che affliggono la classe lavoratrice più povera. Pasolini utilizza attori non professionisti, molti dei quali provenienti dalle classi sociali per le quali il film offre una rappresentazione.
Accattone è stato considerato dallo stesso Pasolini come un film di denuncia sociale, influenzato dalla sua esperienza di giornalista e poeta. Il film ha suscitato polemiche per la sua rappresentazione di temi tabù come la prostituzione e la povertà, e per le scene di violenza esplicite.
Nonostante l'iniziale ostilità della critica italiana, Accattone è diventato nel tempo un film di culto e ha contribuito a stabilire Pasolini come uno dei principali registi del neorealismo italiano. Il film ha anche segnato l'inizio di una collaborazione duratura tra Pasolini e l'attore Franco Citti, che successivamente ha recitato in diversi altri film del regista.
Accattone rappresenta un momento importante nella filmografia di Pasolini, che avrebbe in seguito esplorato temi simili in molti dei suoi film successivi.
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